Cenni storici
Il nome Bucine deriva dal latino bucinum (specie di conchiglia); era una rete da pesca, o da caccia per starne e pernici, dalla forma a conchiglia, usata in Toscana.L'esistenza del Podere Bucine Basso è documentata nel Catasto Generale della Toscana, al foglio 3- Comune di Lari- sezione di San Ruffino, risalente al 1822.
Il fabbricato è identificato con il toponimo “Bucino”, sito in località Bucino e costituente un sistema di edifici agricoli e residenziali cui fa capo, presumibilmente, il vicino “ Podere Bucino”. La proprietà era interessata dal passaggio del Botro di Pioppeta, una ramificazione del torrente Botraccio, e tuttora i loro percorsi sono leggibili. L'attuale viabilità di accesso alla tenuta era individuata con il toponimo “via di Tersanosa”, e si innestava sulla “strada dal Bagno a Pontedera” ( l'attuale via del Commercio che collega Casciana Terme a Pontedera), per proseguire , con il nome “via del Bucino” sino al villaggio di San Ruffino. La frammentazione delle proprietà ed un diverso uso del suolo hanno fatto sì che la vecchia via di Tersanosa si interrompesse proprio in prossimità del Podere Bucine Basso.L'edificio è stato ristrutturato negli anni '90, attraverso un progetto che ha reinterpretato le forme e volumetrie tipiche dell'architettura colonica toscana.

Il Comune di Lari
Il Comune di Lari è stato per molto tempo un importante centro politico, amministrativo ed economico della Provincia di Pisa., grazie anche alla strategica posizione di vicinanza con Pisa, Firenze, San Gemignano, Volterra, la costa livornese e Lucca.
L'origine del nome "Lari" è stata ricondotta al termine etrusco-romano «lar», Lare, divinità protettrice delle vie di comunicazione campestri, e al nome di persona etrusco « Lars » (cfr. Lars Porsenna). I vari ritrovamenti archeologici nel territorio larigiano avvalorano la tesi di una origine etrusca e confermano una intensa attività in epoca romana (necropoli etrusca di S. Ruffino dell'VIII-VII sec. a.C., cippo sepolcrale etrusco di marmo -oggi al Castello dei Vicari)- del III-II sec. a.C., tomba etrusca di Casciana Alta, statua romana del I sec. a.C. Del Castello dei Vicari). Conquistata e fortificata dai Longobardi, fino all´XI secolo rimane libero comune rurale ed è inclusa nella diocesi di Lucca (fino al XVII sec.).
Conteso tra Lucca, Pisa e la Repubblica di Firenze, passa sotto il dominio degli Upezzinghi e, nel 1406, in quella della città del giglio. Firenze eleva Lari al rango di capoluogo delle Colline pisane e livornesi, ospitando i Vicari del governo fiorentino, membri delle più nobili famiglie cittadine dei Medici, Pitti, Capponi e Guicciardini . Il Vicariato di Lari aveva giurisdizione su un vasto territorio che si estendeva da Pontedera a Riparbella e Peccioli a Rosignano Marittimo e Livorno.Con le riforme degli Asburgo -Lorena dell'800 e l'annessione al Piemonte, Lari perde progressivamente importanza amministrativo-giudiziaria, ma non quella commerciale ed agricola (produzione delle ciliegie), che ancora oggi lo contraddistingue.